Marchitto Michele, 22/11/2006
Era il 13 Ottobre 1993 quando mio cognato, di appena 15 anni si calò in una cisterna, svuotata del mosto fermentato, per pulirla; ma ivi svenne per la presenza dell'afa, così mi precipitai per trarlo in salvo, ma svenni anch'io. E dopo un pò la gente radunatasi dinanzi la cantina aiutò mio suocero a calare la pesante cisterna e ci tirarono fuori agonizzanti. Saputa la cosa il parroco don Michele Leccisotti invocò l'intervento della Vergine della Divina Provvidenza, che mia moglie sognò la notte precedente passare dinanzi la cantina. |
D'urgenza fummo portati in ospedale e sottoposti a flebo. Durante lo svenimento vidi una luce immensa e un cancello simile a quello del cimitero cittadino, davanti al quale vi era un uomo vestito di bianco con delle chiavi in una mano mentre con l'indice dell'altra mano mi indicò un no, dicendomi di tornare indietro poichè non era ancora giunto il momento.
Dopodiché mi ripresi. Dopo aver toccato la soglia della morte, sento il dovere di ringraziare la Madonna della Divina Provvidenza che è intercessa affinché fossi salvato. Per questo perenne ricordo offro questo ex-voto.
Dopodiché mi ripresi. Dopo aver toccato la soglia della morte, sento il dovere di ringraziare la Madonna della Divina Provvidenza che è intercessa affinché fossi salvato. Per questo perenne ricordo offro questo ex-voto.
Mastrone Ciro e Peloso Rosetta, 27-09-2006
Era il 28-29 Giugno 1998 quando andai a trovare, con la mia famiglia e quella di mia figlia, i miei cognati nella loro residenza a Campomarino Lido. Arrivati lì scendemmo in spiaggia, dove fui colta da un fortissimo mal di testa, di cui ne soffrivo da dieci anni e che mi fece passare a letto l'intera giornata. A pranzo mio cognato ci propose di stare nella sua casa estiva, che era libera l'ultima settimana di Luglio e la prima di Agosto e noi contenti accettammo. Nel tardo pomeriggio dovevamo ritornare a casa, salutammo i miei cognati ed io salutandoli gli dissi questa frase, che li turbò: "Chissà se vi potrò rivedere". Infatti sentivo in me qualcosa che presto mi avrebbe tolto la vita terrena. Tornati a casa, a San Severo, mia figlia telefonò ad un neurologo dell'ospedale di San Giovanni Rotondo, che mi prenotò un ricovero il 19 Luglio. Dopo avermi fatto alcuni accertamenti il 27 Luglio furono convocati dal neurologo mio marito e mia figlia; egli disse che mi fu diagnosticato un tumore al cervello abbastanza avanzato e se non mi operavo sarei andata in coma. Non solo, ma se fossi andata di nuovo al mare andava in coma totale per la nocività del sole al mio corpo in tali condizioni. |
Il neurologo spiegò che doveva operare a 3 mm dalla memoria dove risiedeva la malattia e se fosse caduta su di essa, una goccia di sangue io sarei andata in coma irreversibile. Le speranze di salvezza erano minute e la decisione era scottante. Mio marito e i miei figli decisero la mia operazione e la mattina del 28 Luglio 1998, dopo aver salutato i miei parenti stretti, presenti in ospedale, entrai in sala operatoria alle 8:00. Mia figlia la sera precedente l'operazione, si recò dal nostro parroco Don Michele Leccisotti e gli disse di pregare Maria SS. della Divina Provvidenza affinché intercedesse nella situazione e davanti al suo simulacro piangendo promise di scriversi come sorella se mi avesse salvata. Ella insieme ad altri parenti, durante l'intervento recitò il rosario alla Santa Vergine e dopo dieci ore alle 18:30 uscii dalla sala operatoria e mi portarono in rianimazione. Quando mi ripresi mi accorsi che mi avevano rasato completamente i capelli, avevo la testa bendata e il chirurgo mi disse che non sarebbero più cresciuti, oggi invece sono viva ringraziando la Madonna della Divina Provvidenza che ha evitato che andassi al mare. Sottraendomi dal coma che mi aspettava e mi ha aiutata in quell'intervento difficilissimo evitandomi la non-ricrescita dei capelli che invece mi sono venuti poco dopo. Come promesso io e mia figlia ci siamo iscritte alla Pia Unione delle sorelle della Vergine della Divina Provvidenza, a cui devo la vita e dopo 8 anni dall'accaduto insieme a mio marito offro a Lei, questo ex-voto.
Gravina Mafalda, 25-02-2003
Mia figlia Gravina Amelia aveva circa 5-6 anni quando un lunedì sera, circa 30 anni fa, quando dormiva, sentì in sogno il suono delle campane della Chiesa della "Madonna della Divina Provvidenza" e svegliata dal sogno mi chiamò e disse di andare in Chiesa perché doveva uscire la processione col simulacro della Vergine, ma io le assicurai che la Chiesa era chiusa e si riaddormentò. L'indomani lasciai la bambina da mia cognata, che abitava in Via Occidentale (odierno Corso Leone Mucci) e andai a fare delle compere. La bambina dopo un pò di tempo volle andare a casa sua, ma trattenuta dalla zia, pianse costringendola a lasciarla andare sola, dopo averla avvertita di essere prudente. Malgrado la sua prudenza, la bambina mentre attraversò la Via Occidentale fu investita da un auto guidata ad alta velocità, da un giovane senza patente, facendole fare ben tre capitomboli. Mia figlia venne ricoverata d'urgenza all'ospedale e stette tre giorni in coma e le speranze di vita scarseggiavano; allora piangendo mi affidai alla Madonna della Divina Provvidenza promettendo il perdono del giovane che investì la mia piccola, se avrebbe salvato la sua giovane vita. |
E così fu, infatti, mia figlia dopo tre giorni di coma si svegliò chiedendomi cosa fosse successo ed io piena di gioia ringraziai la Vergine della Provvidenza e come promesso perdonai e non denunciai il giovane. Riconoscente della grazia ricevuta offro alla Madonna questo ex-voto.
Franca Esposito, 16-10-2002
La Madonna della Divina Provvidenza mi ha ascoltato! Nella "breve" sofferenza del piccolo Luca, nostro concittadino, la Madonna della Divina Provvidenza è intervenuta per ben due volte. Tutto ha inizio nel momento in cui, giunto il 5° mese di gestazione, il ginecologo ha comunicato a sua madre, dopo aver effettuato la normale ecografia periodica che il piccolo sarebbe potuto nascere con il cranio di dimensioni inferiori alla norma. Ricevuta la notizia, la madre del piccolo Luca è rimasta sconcertata ed alcuni giorni dopo ha informato una delle zie del piccolo, molto devota alla Madonna della Divina Provvidenza, dell'accaduto. Quest'ultima si è rivolta devotamente alla Vergine per chiedere un Suo intervento miracoloso in favore di Luca. Nel frattempo i mesi trascorrevano. Al momento della nascita, la diagnosi veniva smentita ed il neonato era in condizioni normalissime. Il mese scorso poi, a causa dell'eccessiva lacrimazione, Luca è stato indirizzato, per una visita di controllo, presso il nostro ospedale. La diagnosi del medico, scaturita dopo la visita, parlava di glaucoma ad un occhio. |
Qualche settimana dopo, il piccolo veniva ricoverato presso l'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo per un controllo oculistico più approfondito. La madre ha esteso la notizia alla zia prima citata. La quale, ha implorato nuovamente l'intervento della Vergine della "Provvidenza" in favore del bimbo, giunto ormai all'età di sei mesi. Qualche tempo dopo, Luca è stato dimesso e la diagnosi di glaucoma smentita: "Ho pregato tanto la Madre della Divina Provvidenza", ha detto la devota fedele "ed Ella mi ha esaudita. Luca è fuori pericolo e per questo ringrazio la Madonna".
Fabiano Lina, 06/06/1968 Sabato 1 Giugno 1968 alle ore 9:00 in Via Brindisi, mentre stavo davanti all'abitazione di mia cognata, intenta a parlare di fatti di famiglia, la mia piccola Italia mi sfuggiva dalle mani ed inavvertitamente andava a sbattere con la testa sotto un triciclo a motore "APE" in moto che stava per schiacciare la piccola. Invocai con fede la Madonna della Divina Provvidenza di cui son tanto devota ed ottenni all'istante il miracolo desiderato. Mia figlia viva nelle mie braccia. In fede di quanto attesto. |
Priore Amelia, 07-07-1966
Questo "EX-VOTO" l'ho voluto offrire con tutto il cuore alla Madonna come un ricordo perenne che intendo lasciare nella Sua chiesa all'ombra del Suo trono di gloria. E debbo essere riconoscente a Lei per la grazia strepitosa che mi ha concesso. Il mio piccolo Leonardo, come si vede nella fotografia, godeva ottima salute quando all'improvviso un triste giorno la morte me lo stava rapendo. Affetto da un male che anche i medici avevano messo in serio imbarazzo, boccheggiava sul letto di sofferenze, mentre mio marito ed io eravamo in preda a dolore e disperazione. Dio volle che si trovasse a passare per casa mia il parroco della zona al quale esponendo la mia dolorosa situazione m'incoraggiò ed avvicinandosi al letto del piccolo, gli tracciò sulla fronte un segno di croce. |
Poi ci fece recitare un'Ave Maria alla Madonna della Divina Provvidenza ed aggiunse: "Non disperate. Faremo pregare i piccoli la Vergine Santa ed il bimbo guarirà". Ed infatti così è stato. Oggi il mio Leonardo gode di buona salute ed è uscito completamente fuori pericolo. Sia sempre ringraziato Iddio che per mezzo della Sua Dilettissima Madre, ci consola, ci provvede e benedice tutti i momenti della vita.