Clicca sui pulsanti per accedere agli argomenti
Il sistema spaziale architettonico dell’edificio chiesa è paragonabile ad un meccanismo dove ogni componente ha una precisa ragion d’essere che risponde ad un ordine di funzionalità. Lo spazio che costruisce l’edificio chiesa è strutturato per “funzionare”, cioè per poter svolgere con chiarezza e dignità le funzioni liturgiche che sono il culmine dell’azione della Chiesa. L’architettura e l’arte sono il supporto strutturale e simbolico attraverso cui la celebrazione viene condivisa. L’adeguamento liturgico, che è stato da poco ultimato nella chiesa Madonna della Divina Provvidenza in San Severo, si è reso necessario per rendere maggiormente funzionale e partecipata la celebrazione liturgica. Un intervento architettonico ed artistico che ha coinvolto il presbiterio, ridisegnandolo per una più esatta collocazione dei nuovi poli liturgici: altare, ambone, fonte battesimale, cero pasquale, sede e tabernacolo.
La definizione delle opere scultoree ed il progetto architettonico del presbiterio avvengono dopo una lunga fase di studio, confronto e dialogo tra committenza, artista e progettisti. Un lavoro sinergico dove l’apporto del singolo contribuisce al tutto, unitario e coerente, dove le idee prendono forma e la forma diventa azione. L’altare emerge chiaramente come centro focale dello spazio. Esso è il luogo dove si rinnova la comunione in Cristo: è esso stesso Cristo, Agnello immolato della nuova Alleanza. È scolpito da un blocco monolitico di marmo botticino bianco. La base quadrangolare si inserisce geometricamente nel disegno del presbiterio, in alto la mensa ricavata dallo stesso blocco è evidenziata da un profilo a sbalzo, che ne sottolinea la presenza. La struttura formale esalta la centralità del fulcro visivo e liturgico. Gli ampi piani scultorei convergono al centro del corpo dell’altare, dove è posto un bassorilievo lapideo raffigurante l’Agnello pasquale.
|
Lateralmente all'altare, collocato come cerniera tra presbiterio ed aula assembleare, è posto il nuovo ambone. Il monumento alla resurrezione di Cristo diventa spazialmente un “luogo”, una tribuna alta e degna per la proclamazione della Parola. Il lettore accede all'ambone dall'aula liturgica salendo tre gradini. Tutta la costruzione plastica ci parla della risurrezione di Cristo. I volumi scultorei sembrano aver perso il loro peso iniziale, come mossi da una forza superiore, da una volontà Divina, come la pietra rotolata dall'angelo al S. Sepolcro, raffigurato in un rilievo posto sul fronte dell’ambone. Il fonte battesimale ed il cero pasquale sono posti in contiguità spaziale e formale con l’ambone e completano il tema della resurrezione. |
La forma della vasca si articola intorno alla simbologia escatologica dell’ottagono, i lati sono strutturati su piani asimmetrici, alternati in concavi e convessi, quasi danzanti, così da esprimere nella forma la gioia della rinascita in Cristo. Completa le opere scultoree la nuova sede posta, lateralmente al bema, su una quota ribassata rispetto all'altare, ma comunque in posizione visibile e percepibile dall'assemblea, leggermente ruotata, rivolta all'ambone, in segno di ascolto della Parola e guida dell’assemblea, anch'essa impreziosita da un lievissimo rilievo inserito nello schienale raffigurante il Buon Pastore. L’intervento di adeguamento ha previsto la creazione di uno spazio dedicato alla custodia eucaristica, un luogo prezioso evidenziato dalle cromie e dalla luce che riempie lo spazio.
dal giornale diocesano "Oltre la porta", Gennaio - Febbraio 2017